di Stefano Cavallini
Compie vent'anni (nonostante sia la 19a edizione, a causa di un anno saltato per mancanza di fondi) il Concorso Internazionale di Arrangiamento e Composizione per Orchestra Jazz di Barga, più brevemente: Barga Jazz, che prenderà il via il 18 agosto, ma che vedrà il suo apice nei giorni 24, 25 e 26 agosto, quando la Grande Orchestra salirà sul palco ad eseguire le sezioni più importanti del concorso.
Quest'anno il festival, praticamente unico nel suo genere, è dedicato al suo infaticabile mentore: Bruno Tommaso, musicista, compositore e direttore d'orchestra di fama internazionale, che il mondo c'invidia, ma che lo Stivale Italico purtroppo quasi ignora.
Grande didatta, non ama particolarmente dirigere (ma chi può farlo meglio di lui oggi in Italia?), sempre in bilico tra modernità e classicità, insegna contemporaneamente contrabbasso classico e arrangiamento jazz, suona indifferentemente Domenico Modugno o Bizet ed è dotato di grande ironia e umiltà (qualità questa che certo gli ha remato contro).
Il concorso (perché di una competition vera e propria si tratta) si è arricchito per questa volta di una sezione in più, la E: riservata ai direttori d'orchestra, o meglio, a coloro che si cimenteranno nella non facile arte del dirigere una grande orchestra jazz.
Le altre sezioni sono le ormai classiche: la A, riservata agli arrangiamenti su musiche di Bruno Tommaso; la B, riservata alle composizioni originali; la C, riservata ai seminaristi di Siena Jazz; e infine la D, riservata ai gruppi emergenti.
Dunque un festival diverso, non una semplice serie di concerti (che comunque sono previsti in località più o meno vicine a Barga, sempre nella Valle del Serchio), ma un impegno organizzativo e artistico non indifferente che presuppone, la selezione a monte delle opere e dei partecipanti (sez.D), costi di soggiorno e di prove per gli orchestrali, nonché la costituzione di una giuria. Per non parlare poi delle altre infinite piccole e grandi cose che una organizzazione del genere comporta.
Ma prima del lavoro organizzativo, Barga Jazz è importante perché produce musicisti e compositori, offre il lasciapassare a chi pensa o spera di poter fare, della musica, la sua vita. E in questo Bruno Tommaso ha sempre rappresentato il deus ex machina della manifestazione, colui il quale riesce a mostrare, nel migliore dei modi, il lavoro compositivo degli altri; il garante per eccellenza di un duro lavoro che è scrivere musica per un'orchestra (non tutti nascono Mozart); ed è anche per questo motivo, oltre naturalmente alla sua statura artistica, che la dedica di Barga Jazz era quantomeno doverosa, proprio nel suo sessantesimo compleanno.
Auguri Bruno!
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