Torna dunque in sala d'incisione uno dei più ispirati chitarristi italiani, forse l'unico in grado di interpretare e riproporre la realtà musicale di oggi, quella più vera e trasversale; che non è quella d'allevamento delle major discografiche o quella spesso necrotizzata dei generi.
E non torna solo all'incisione dopo qualche anno dalla precedente (A cielo aperto), ma concepisce il progetto anche per il palcoscenico, pensa al coinvolgimeto del pubblico, alla forma più bella e affascinante della nostra musica popolare.