31 ottobre, 2025

Canzoni contro la guerra

Siamo alla vigilia dell'edizione 2025 di CANZONI CONTRO LA GUERRA, il tradizionale appuntamento promosso da parte del mondo pacifista fiorentino la prima domenica del mese di Novembre. Quest'anno sarà dedicato a Gaza e alla solidarietà al popolo palestinese.

Istituto Ernesto de Martino
Villa San Lorenzo al Prato
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50019 Sesto Fiorentino (Firenze)
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20 ottobre, 2025

Ecco l'annuale festival Jazz di Losanna

Une scène suisse de haute qualité

Les artistes suisses se produiront sur presque toutes les scènes du festival à la tête de projets passionnants. Nouvelle réjouissante : de plus en plus de femmes dirigent, jouent, composent et arrangent pour de larges formations de jazz. C’est le cas de la trompettiste Sonja Ott avec son sextet KINORA, de l’accordéoniste Lea Gasser accompagnée par un superbe quartet et de la chanteuse et contrebassiste Louise Knobil qui vernira le disque live de son trio mais avec des morceaux réarrangés pour six musiciens·ne·s. Autres formations suisses à ne pas manquer : le quintet du saxophoniste Arthur Donnot qui revient avec un nouveau disque, le trio suisse-allemand Loophole qui mêle jazz et groove hip-hop, les allumés de the BIG TUSK entre électro et big beat ou encore l’afro-jazz de l’orchestre Layena

Les meilleurs·e·s étudiants·e·s des écoles lausannoises (HEMU et EJMA) auront l’occasion de présenter leurs nouveaux projets en début de soirée à l’Atrium de l’EJMA, mais aussi à la salle Paderewski avec une formation qui réunit la clarinettiste Anat Cohen et le HEMU Jazz Orchestra.

Le festival profitera également d’un programme complet de médiation culturelle constitué de concerts scolaires, d’un atelier musical pour les tout-petits et de nombreux événements parallèles (conférence Jazz History, cinémamasterclass, etc.).

Les billets sont en vente sur notre billetterie. 

16 settembre, 2025

Bruno Tommaso: « Sono un fiammingo del jazz, ma ci vuole anche leggerezza »

di  Davide Ielmini (estratto dalla rivista Musica, n.369, settembre 2025)

Bruno Tommaso

Il contrabbassista e compositore romano pubblica, con Caligola, Dagli Appennini alle Madonie, un disco ricco di colori e contrasti, ricerca e ricordi (qui il link al disco).
Sono ‘‘maschere sonore’’ quelle che Bruno Tommaso, alla testa del Barga Jazz Ensemble, raccoglie nei nove brani che compongono ‘‘Dagli Appennini alle Madonie’’ (Caligola 2357). E lo fa con quell’idea in testa dello studioso appassionato, dello strumentista di rango, del cantore di quella musica popolare che, attraversando la nostra Penisola, ha attraversato anche il suo cuore. E lì ci è rimasta non per gioco, ma per dovere di cronaca, di raccolta dei fatti, di necessario documentarismo e di preoccupazione futura (nel 1975 e`stato tra i fondatori della Scuola Popolare di Musica di Testaccio) che trova nella tradizione un metatesto insostituibile.
Uno strumento con il quale il contrabbassista, spesso al fianco di Giorgio Gaslini dalla fine degli anni Sessanta fino ai Duemila (ricordiamo gli album Arialu`, Fabbrica Occupata, Message, Utopia – Favola Pop, Canti di Popolo in Jazz), tenta di rispondere ad una domanda che ha sempre rivolto a se' stesso e che, ora, rimbalza sulle nuove generazioni: « I miei giovani colleghi sono bravissimi e intonati. Ma se da un lato non bisogna vergognarsi di essere bravi, dall’altro bisogna chiedersi se serva a qualcosa ciò che si sta facendo. Quale ruolo, oggi, debba avere il jazz. Insomma, dovrebbero essere meno disimpegnati » dice il Maestro.
Tra limature e incastri, levigature e connessioni, ‘‘Dagli Appennini alle Madonie’’ è una mappa dove la simbiosi tra affetti ed effetti funziona. Disco dal flavour contemporaneo « sto sempre con le orecchie aperte, ma non copio nessuno », dice il compositore – è costruito su un’architettura che vive di particolari, chiediamo a Bruno Tommaso se la definizione di ‘‘orologio svizzero’’ affibbiata a Maurice Ravel, la precisione fatta carne, da Igor Stravinski valga anche per lui. Risposta: « Ravel e Stravinski sono due monumenti pazzeschi, però lascio a loro le battutacce ».
La parafrasi è una forma cara ai compositori e lei la usa con cura e audacia: anche in ciò che si pensa di conoscere c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire?
Assolutamente sı`. Non a caso, i due brani preliminari di questo disco non appartengono al repertorio popolare, ma sono richieste di aiuto morale a Charles Mingus e Frank Zappa: il primo, seppur conosciuto come personaggio rissoso, era di ampie vedute, mentre il secondo un rockettaro rompiballe che avrei schivato volentieri se mai lo avessi incontrato. Eppure, negli ultimi anni della sua vita sperimentò molto con la musica contemporanea: non era un fesso. La lezione è: andare al di là delle apparenze aiuta a scoprire cose insospettabili. Come, nel mio caso, il ballo liscio: l’ho sempre detestato, eppure ‘‘Gesval’’ racconta un’altra storia...
Sua moglie non e`romagnola?

Sì, ed è pure musicista. Il liscio mi è sempre sembrato un po’ forzato, così io e mia moglie ci siamo confrontati e ho scoperto che il repertorio di questo ballo non è solo fatto da mazurche e polke: le grosse balere, infatti, sono dotate di sale secondarie dove si suonano i grandi successi internazionali e ascolti le canzoni più diverse. Insomma, si mettono in circolo aspetti sociali e umani importanti.

22 agosto, 2025

Il grande jazz a Serravalle Pistoiese

24/27 agosto IL GRANDE JAZZ A SERRAVALLE PISTOIESE

Fondazione Teatri di Pistoia, Corso Gramsci, 127, Pistoia, 51100 IT PT
Teatri di Pistoia www.teatridipistoia.it 057399161

È uscito "Ritratto di un giovane uomo in rosso"

Vi segnaliamo l’uscita il 15 giugno di Ritratto di giovane uomo in rosso di Stefano Cavallini, il terzo episodio della serie Le avventure di un detective di corna. Un romanzo che non può essere ascritto in tutto e per tutto alla categoria dei gialli, ma che tra attualità e leggerezza, ne possiede certe caratteristiche.

Gratuito con Kindle Unlimited. Cartaceo € 8,50.

(Habanera Books - 215 pagine - https://wp.me/PgmPDf-7g).

Eccovi l’incipit del primo capitolo, sperando di intrigarvi e farvi sorridere qua e là. Buona lettura.

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1 - CINQUANTADUESIMA STRADA


Era uno di quei periodi di scarso lavoro e di rari favori a mio fratello. Trascorrevo le giornate a sistemare lo studio perché mi ero trasferito, Robespierre compreso, abbandonando l’appartamento in affitto, diventato scomodo e costoso. La stanzetta in più, mai utilizzata prima, l’avevo liberata dalle cianfrusaglie accumulate col tempo e l’avevo attrezzata con un letto, un comodino e un armadio, eliminando anche parecchi vecchi indumenti.

Il gatto vagava incerto, osservando intorno, emettendo di quando in quando un miagolio di smarrimento.

Riordinavo anche l’archivio sul computer. Schede, registrazioni, foto, appunti; una specie di pulizie di primavera. L’unica differenza era che in realtà non buttavo niente. Caso per caso creavo una cartella con denominazione, mese e anno, inserivo i documenti e infine la trasferivo sul disco esterno di backup, se ne avessi avuto bisogno in futuro. Come alzare il tappeto e spazzarci lo sporco sotto.

Era calma piatta per gli adulteri e rodevo dalla voglia di ascoltare un po’ di jazz con musicisti veri, così nel pomeriggio avevo prenotato una cena al Cinquantaduesima Strada, un jazz club dal nome evocativo, dove speravo di ascoltare dell’onesta musica e dove avrei consumato una normale cena, al posto di panini, tartine e spizzichi vari consumati in bar e locali devastati da musica di sottofondo agghiacciante, in voga un po’ ovunque in quest’epoca.