Enzo Carro e Firenze: un libro... itinerante.

GIORGIO VASARI
FIRENZE: CHE SPASSO ANDARCI A SPASSO!
15 itinerari per 15 passeggiate accompagnati da curiosità e aneddoti scherzosi tutta un'altra GUIDA
di Enzo Carro
Florence Art Edizioni, Firenze 2014; €. 12,00

Poche città possono vantare una letteratura aneddotica così ricca come Firenze: novelle e novellette in prosa e in rima, leggende, modi di dire e detti celebri, proverbi, e tutti gli altri generi di scrittura che ci tramanda la lingua fiorentina scritta e orale, che ovviamente è diventata la base dell'italiano attuale.
Non è certo un caso che artisti, scrittori ed ogni genere di intellettuali, anche di provenienza straniera, abbiano sempre avuto come punto di riferimento, e spesso anche di residenza, la città sull'Arno, dove, per dirla col Manzoni, venivano a sciacquare i loro panni.
Valga per tutti il veneziano-dalmata Tommaseo, che oltre a curare la prima grande raccolta di canti popolari toscani, compilò addirittura il più ampio dizionario della lingua italiana, insuperato per oltre un secolo e mezzo.
La storia più importante della Firenze medievale è stata scritta da un tedesco (Robert Davidshon); la storia della famiglia che ha dominato la città per oltre tre secoli, decadenza compresa, porta la firma di autorevoli storici inglesi (George Frederick Young, Harold M. Acton).
E ancora si continua a scrivere e sembra che il magico scrigno di Firenze, ben lungi dall'essere esaurito, sia ancora fonte di nuove ispirazioni.
Fra gli ultimi arrivi una simpatica guida, anzi tutta un'altra guida che ci consegna l'amico Enzo Carro, che ormai ha passato a Firenze più della metà della vita, come si presenta nell'introduzione.
Ma, essendo Enzo un uomo di spettacolo, presenta il suo lavoro con due bizzarrie che lo fanno sembrare più una performance da leggere che una guida turistica o un saggio aneddotico.
La prima consiste nell'aver scelto solo quegli aneddoti che potessero divertire o suscitare curiosità, riscrivendoli in forma di brevi monologhi teatrali affinché chi li leggesse si sentisse più uno spettatore che un lettore.
L'altra stravaganza consiste nell'aver ordinato tali aneddoti strada per strada, suddividendo l'intero centro storico in 15 itinerari per 15 passeggiate, e nell'indirizzare il lettore all'esatto numero civico a cui fa riferimento l'aneddoto descritto.
Oltre duecento soste ragionate che vanno dalla semplice curiosità al fatto storico di un certo rilievo; le fonti di tutto questo materiale spaziano dal Vasari all’Artusi (zio e nipote) e ce ne sono anche di quelle che non conoscevamo, come la nascita del pesce d'aprile, come un'analogia fra San Miniato e San Gennaro o come la storia dei lucchetti sul Ponte Vecchio che noi, inesperti di Moccia e di cose militari, ignoravamo.

Alessandro Bencistà

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